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Il metodo business model plan. Modulo 3

La definizione e previsione dei ricavi è la parte più faticosa ma anche più importate dell'intero sviluppo del Piano Economico e Finanziario.

Da essi, i ricavi, dipendono in via funzionale e pertinente, l'assegnazione dei costi funzionali; la corretta allocazione del potenziale produttivo (investimenti e personale); i costi di struttura; il piano delle risorse (funding) in relazione ai contenuti del "cruscotto di cash flow".

L'operazione più complessa da svolgere nel definire le previsioni dei ricavi è quella che riguarda la definizione delle quantità da vendere. Questa a sua volta dipende dalle assunzioni sviluppate nella sezione narrativa.

Si tratta quindi di mettere in ordine e "in file" tutte le informazioni disponibili "riempiendo le caselle". Il nostro "metodo" semplifica il processo attraverso un sistema di risposte a domande. Risposte che ovviamente devono essere "proxy numeriche" attraverso le quali sia possibile giungere ad adeguate previsioni.

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  • Business model plan

Descrizione

Come deve essere il business plan?

Questo è il dubbio che attanaglia molti aspiranti imprenditori nel momento in cui si approcciano alla redazione di questo complesso documento. Un dubbio alimentato da tante “sirene” che spesso suggeriscono scorciatoie del tipo: “non serve un business plan analitico”; “basta un foglio Excel con i financials”; “basta un business model”. Giusto per citarne alcune. Ecco, tutto questo non è un business plan e, a maggior ragione, non lo è il tanto gettonato (e consigliato) “fogliettone Excel” con tanti bei numeri, sviluppato (inutilmente) con previsioni a 5 anni e senza assunzioni minime.

 Il metodo business model plan®

Per noi di CreazioneImpresa esiste un solo business plan ed un solo modo valido di elaborarlo.

Il business plan è la logica combinazione di assunzioni e, quindi, di previsioni basate su esse.

Le assunzioni si sviluppano nella parte qualitativa  per poi trovare la loro logica espressione in previsioni numeriche.

Lo sviluppo delle previsioni (business plan numerico o PEF) deve seguire una logica condizionale e circolare considerando (e integrando) il modello di business e quindi inizialmente: la UVP (espressa dall’offerta di prodotti e servizi); i segmenti obiettivo; il mercato.

Il tutto per “mettere a terra” un Revenue Model che, basato su assunzioni argomentate, coerenti tra di loro ed il più possibile scientifiche, permetta di giungere alla pietra miliare alla quale agganciare, in maniera funzionale, congrua e pertinente, lo sviluppo di tutti gli altri cluster previsionali (quelli dei costi e degli investimenti) e giungere infine alla elaborazione del output che permettono di prendere decisioni ed elaborare corrette strategie.

Programma

PARTE PRIMA. TECNICHE DI MODELING E POSITIONG

PARTE SECONDA. COME SVILUPPARE CORRETTAMENTE IL "BUSINESS PLAN NARRATIVO2

PARTE TERZA. LA DEFINIZIONE DELLE PEVIVISIONI DEI RICAVI SCOMPONENDO LA VARIABILE "Q". IL METODO BUSINESS MODEL PLAN®

PARTE QUARTA. UTILIZZO DELLA TECNICA DEL BLUE PRINT E DEL PRINCIPIO DI PERTINEZA PER DEFINIRE RISORSE E COSTI

PARTE QUINTA. CORRETTA DEFINIZIONE DEL PIANO DEGLI INVESITMENTI. CONTO ECONOMICO. AGGGREGATI PARIMONIALI. INDICI DI CONTROLLO

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Lista video

Titolo Durata
Business Model Plan - PARTE III 1:14:52

Corso

Business Model Plan - Percorso Completo

Nicola Vernaglione
159,00 €

Docenti CV

Founder e CEO CREAZIONEIMPRESA SRL – SB. Certified Startup advisor & specialist, certified innovation manager per l’innovazione gestionale e organizzativa delle PMI. Dottore commercialista, consulente per l’innovazione del business, con circa 30 anni di esperienza. Laureato in Economia, si è poi specializzato in Business Planning. E’ stato ricercatore e Docente in marketing strategico e marketing dei servizi presso la Facoltà di Economia di Bari. Ha svolto e svolge attività di assistenza per numerose Amministrazioni Pubbliche sia come valutatore di bandi progetti sia come mentor di progetti avviati e agevolati. E’ componente stabile di alcuni nuclei di valutazione di call for ideas, competition e premi nazionali dedicati alle startup. E’ componente della commissione startup e PMI dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Milano nell’ambito della quale ha progettato e coordinato il primo master nazionale in “certified startup advisor & spcialist. E’ coprogettista e docente al Master IPSOA - WKI "Starup Specialist. Coautore degli ebook “Work For Equity” e “guida alle detrazioni per investitori in startup” e di numerosi articoli tematici su startup e PMI innovative. Ha supportato alla nascita e sviluppo oltre 500 imprese (tra microimprese, startup innovative, PMI)

Elenco File

Modulo appartentene al corso: Business Model Plan - Percorso Completo
50,00 €
  • Tipologia corsi Video Corsi
  • ore totali 7
  • Participanti 0
  • Attestato di partecipazione no
  • Difficoltà Intermedia